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Uovo che passione!

Esistono forme in natura che hanno una perfezione formale e funzionale veramente notevole, nei secoli l’uomo le ha studiate cercando di scoprirne i segreti e adattandole alle esigenze della vita quotidiana, un esempio su tutte la ruota, una scoperta che ha rivoluzionato la vita dell’umanità intera!

Un’altra forma della natura molto imitata è quella dell’uovo, protagonista indiscusso del periodo pasquale nel quale ci troviamo.

Tralasciando il vecchio dubbio se fosse nato prima l’uovo o la gallina, diciamo che il primo in tutte le forme di vita è all’origine dell’ individuo, dagli umani ai pesci, dagli insetti ai mammiferi, ma è quello dei volatili ad essere per dimensioni e caratteristiche strutturali “l’uovo per antonomasia”. Quel sorprendente involucro che appreziamo tanto a tavola quanto negli oggetti che ne riprendono la purissima e simpatica forma!

Perché l’immagine dell’uovo è rassicurante, ci comunica protezione, il richiamo alla vita nei suoi contenuti primordiali, l’attesa di qualcosa che verrà…sono tutti aspetti inconsci che ci rendono familiare e simpatica la forma e che ne consentono un ampia imitazione in diversi campi della creazione artistica, con risultati di ampio consenso.

Nel campo del design l’uovo è stato più volte al centro di studi legati allo sfruttamento dello spazio e alla purezza della forma; sul finire degli anni sessanta debuttano le futuribili “Ovalia egg chair ” dell’architetto Henrik Thor Larsen, dove il richiamo ad uno ritorno allo stato primordiale è molto forte, in quanto il semi-guscio è rivestito di morbido materiale che abbraccia totalmente chi siede all’interno.

Anche il contrasto cromatico tra guscio ed interno è studiato per far apparire la struttura esterna       ( bianca) più fredda rispetto all’interno “caldo” e colorato che deve ospitare la “vita”.

L’abbinamento tra il bianco ed un colore primario contrastante diventerà poi un “must” del design negli anni settanta!

Sempre tra gli anni sessanta e settanta la forma ovale spazierà in diversi settori dell’industria manufatturiera, dalle lampade agli specchi, ai piccoli elettrodomestici, fino ad approdare nella grande industria automobilistica negli anni ottanta.

La ricerca aerodinamica che da sempre ha accompagnato l’industria delle quattro ruote, riconoscerà nella forma dell’uovo come anche nella goccia che è pure assai simile, il coefficiente migliore di penetrazione dell’aria, che consente agli autoveicoli una migliore velocità, un sensibile calo della rumorosità e soprattutto minori consumi di carburante.

Sempre dallo studio sulla forma dell’uovo nasce una tipologia di veicoli ancora oggi di gran moda ovvero le così dette monovolumi.

A parità di dimensioni esterne la vivibilità all’interno dell’auto risulta eccezionale, è lo spazio vitale proprio dell’uovo, che si concretizza nel 1992 con la Renaut Twingo la prima autovettura che grazie alle compatte dimensioni riprende in modo eccezionalmente fedele la simpatica forma ovale.

Oggi grazie anche alla diffusione di oggetti economici caratterizzati da un buon design, la forma ovale risulta alquanto inflazionata, ritroviamo contaminuti per la cucina, temperamatite, oggetti di dubbia utilità sempre di forma ovale, ma ciò dimostra una volta di più come la natura con le sue sorprendenti forme sia per noi una fonte d’ispirazione eccezionale, per la nostra fantasia e per la nostra vita quotidiana!

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