SEI QUI: HOME / BLOG / RED GASOLINE / ARTICOLO

Dalla Germania con… FURGONE!

Il Volkswagen Transporter dopo più di settant’anni

E’ stato per decenni l’icona stessa della Volkswagen, una sorta di manifesto pubblicitario viaggiante con l’enorme logo “VW” posto al centro di quel simpatico “musetto” da insetto petulante: è il Transporter , il mitico furgone tuttofare che l’azienda di Wolfsburg lanciò sul mercato nel 1950, ma che vide la luce come progetto il 25 luglio del 1947.

Nacque come veicolo per il trasporto di materiali all’interno della fabbrica già intorno al 1946 per volere del direttore dello stabilimento di Wolfsburg Ivan Hirst; l’anno dopo venne notato dall’importatore olandese della VW Ben Pon che rimasto favorevolmente impressionato dal mezzo, decise di svilupparne il progetto: elaborò uno schizzo di furgone a scocca portante con motore e trazione posteriori e lo fece notare ai vertici dell’azienda, ma in un primo momento il progetto venne accantonato; fu invece promosso dal nuovo presidente Heinrich Nordhoff che diede subito il via ai lavori per avviarne la produzione in tempi brevissimi.

Sigla di progetto “Typ2” dieci anni dopo il “Typ1”ovvero il mitico “maggiolino”, dal quale il nuovo furgone avrebbe “ereditato” gran parte della meccanica; con gli anni al nome commerciale di “Transporter” venne affiancato dalla gente quello di “Bulli”cioè “toro”: in effetti del noto bovino aveva la proverbiale forza e robustezza, una caratteristica che fu subito percepita dal pubblico fin dalla presentazione del furgone che avvenne il 12 novembre del 1949.

La produzione prese l’avvio nella primavera del 1950 e il successo risulterà immediato, anche perché nella Germania Federale in ricostruzione post-bellica, un mezzo di trasporto con quelle caratteristiche veniva incontro alle esigenze di milioni di persone, che trovarono nel furgone non solo un insostituibile compagno di lavoro, ma anche un mezzo adatto allo svago ed al tempo libero.

Ed è proprio l’urgenza di accontentare le più disparate esigenze del pubblico che già dal primo anno di produzione alla versione base furgonata si affiancò la versione “Kombi” con finestrini laterali per trasporto di cose e persone, e nel 1951 è la volta del “Samba Bus” lo scenografico pulmino nella vistosa livrea bicolore con nove posti e ben 23 finestrini, mentre nel ’54 si ampia l’offerta dei commerciali col debutto della versione Pickup.

Nello stesso anno la tedesca Westfalia elaborò una versione camper del “bulli”che negli anni a venire diventerà un punto di riferimento per molti “camperisti” soprattutto del Nord Europa (ancora oggi nelle nostre località turistiche in estate non è difficile imbattersi in alcuni esemplari degli anni settanta con targhe tedesche o olandesi).

Nel 1959 la Volkswagen costruì ad Hannover una nuova fabbrica dedicata esclusivamente alla produzione del suo richiestissimo Transporter: un successo che nella seconda metà degli anni sessanta sbarcherà oltreoceano, dove il mercato statunitense fu capace di assorbirne quasi 60.000 esemplari nel solo 1968.

Il successo del “Maggiolino” e del “Transporter” negli U.S.A arriva in un momento di radicale trasformazione politica e sociale: sono gli anni della contestazione, del rifiuto da parte dei giovani di aderire a quei modelli di vita considerati obsoleti e ipocriti rispetto a ciò che avveniva in Vietnam o nelle periferie ghettizzate delle grandi metropoli americane. In questo clima di diffidenza ed ostilità verso i prodotti della cultura nazionale, acquistare una Volkswagen, che poi vuol dire “auto del popolo” poteva apparire come una scelta controcorrente e di libertà, non a caso il “Bulli” diventerà il veicolo “simbolo” delle comuni “Hippie” che proliferarono proprio in quegli anni in California.

Con la fine degli anni sessanta cessa la produzione del “Typ2” prima serie: nel ’67 infatti viene presentata la seconda serie, il Bulli sarà ora  più confortevole, spazioso e versatile ma anche molto meno simpatico rispetto al modello precedente. Non per questo però avrà meno successo: nonostante infatti la concorrenza sempre più numerosa ed agguerrita il “Transporter” resisterà fino alle soglie degli anni ottanta, per lasciare il testimone nel 1979 alla nuova versione con carrozzeria squadrata, ma fedele alla tradizione della meccanica posteriore, una caratteristica questa  che verrà definitivamente accantonata con la quarta serie del 1990; l’ultima serie, la quinta, è del 2001.

Ogni anno nei raduni dedicati Design, arte, poesia, e musica, si fondono insieme diventando parte integrante di un cambiamento sociale e culturale così importante da essere ancor oggi vivo e tramandato nella memoria delle persone.

Lascia un commento

Leggi anche

Dove acquistare il libro 1980genteincasa

Formato Kindle

Formato Kobo

Formato ebook

Formato epub